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“un telaio
che occupava gran parte della stanza in lungo e in largo, … misurava sette
metri quadri, e la sua superficie era composta da svariati legnetti, circa
della grandezza di un dato, ma alcuni più larghi degli altri, e tutti tenuti
assieme da esili fili di ferro. Codesti legnetti avevano incollati su ogni
facciata pezzetti di carta, ove erano scritte tutte le parole del loro
idioma,…ma senza ordine alcuno…i discepoli afferrarono ciascuno una manovella
di ferro…e vi diedero una svelta rimenata…indi il professore comandò…di leggere
adagio le varie righe…e se trovavano tre o quattro parole insieme che potessero
dare una mezza frase…di dettarle….la macchina era congegnata in modo che ad
ogni giro di manovella le parole mutassero posizione, a mano a mano che i
legnetti si ribaltavano…pezzi di frasi: questi egli intendeva cucire insiemeda
ricavare da tale materia ricchissima una completa trattazione di tutte le arti
e le scienze da presentare al mondo.” Pag177 cap V
Questa macchina assomiglia molto (come scritto nella citazione) ad un telaio, con la differenza che essa veniva utilizzata dagli abitanti di Laputa per formulare un discorso completo.